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lunedì 21 dicembre 2020

 STEP #26 - L'ODOMETRO NELLA CHIMICA

La chimica è una scienza esatta il cui sviluppo si è basato su accurate misurazioni delle proprietà della materia e su attente osservazioni dei cambiamenti in queste proprietà. Le misurazioni in chimica devono essere accurate e precise.

Una misurazione accurata è quella che si avvicina al valore effettivo della proprietà misurata. La precisione di una misurazione dipende invece dalla calibrazione dello strumento utilizzato per effettuare la misurazione. Ad esempio per misurare accuratamente la distanza tra due città guidando da una all'altra occorre che il contachilometri dell'auto legga 1,00 km per ogni chilometro percorso. Se legge solo 0,95 km per ogni chilometro percorso, la precisione della misurazione sarà ridotta.

Accuratezza e precisione:

  •  misurazioni accurate sono vicine al valore reale
  •  misurazioni precise sono vicine una all'altra




Una misurazione precisa è quella che può essere riprodotta. Ad esempio la distanza in auto tra Detroit e Chicago è di 493 km. Un contachilometri preciso che legge 1,00 km per ogni chilometro percorso, misura la distanza tra queste due città come 493 km. Tuttavia, un contachilometri che segna 1,00 km per ogni 0,95 km percorsi misurerà la distanza Detroit Chicago come 519 km. La lettura del contachilometri è precisa perchè può essere riprodotta di volta in volta. Tuttavia, non è preciso perchè il contachilometri stesso non è calibrato correttamente. Notare che l'accuratezza richiede precisione, ma la precisione non garantisce l'accuratezza.


Un altro aspetto che lega l'odometro alla chimica riguarda le molteplici evoluzioni che la ruota ha attraversato nel corso della storia, dal processo di vulcanizzazione della Goodyear che permise di realizzare ruote in gomma fino alle innovazioni che hanno consentito la realizzazione della ruota in plastica o in materiali sintetici. 

Charles Goodyear non è, come si potrebbe pensare, il fondatore della Goodyear (azienda nata molti anni dopo la sua morte e chiamata così semplicemente in suo onore) ma è l’uomo che, piuttosto casualmente, ha scoperto il processo di vulcanizzazione della gomma, procedimento chimico che ancora oggi viene utilizzato per la produzione degli pneumatici. L’aggiunta di polvere di magnesio aumenta leggermente la resistenza della gomma che però continua ad essere troppo appiccicosa. Il mix viene quindi messo a bollire in una miscela di acqua e ossido di calcio: il materiale si indurisce ma è ancora troppo soggetto agli agenti esterni. 

Reazione di vulcanizzazione a partire da poliisoprene e zolfo


Dopo anni di esperimenti Goodyear riesce a rendere la gomma elastica e resistente al tempo stesso in un modo del tutto casuale: mentre sta mescolando gomma liquefatta e zolfo rovescia per sbaglio parte di questa soluzione su una stufa rovente. Una volta raffreddata la sostanza si rivela morbida ma anche robusta: nasce la vulcanizzazione, procedimento ancora oggi utilizzato per la produzione di pneumatici e di oggetti in gomma.

Questo lungo percorso ci porta fino ai giorni nostri, dove possiamo scegliere tra supporti in acciaio, in plastica, in acciaio inox, in alluminio, in zama. Che a loro volta possono essere abbinati a ruote in metallo, in metallo con rivestimento in gomma, in poliuretano, in plastica o pneumatiche con nuclei in metallo.


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