Cerca nel blog

lunedì 26 ottobre 2020

 STEP #11 - I COSTRUTTORI DELL'ODOMETRO

Il contachilometri di Vitruvio era basato sulle ruote di un carro di diametro di 4 piedi romani (1,18 m) che giravano 400 volte in un miglio romano (circa 1.480 m). Per ogni giro un perno sull'asse innestava una ruota dentata da 400 denti facendola girare così di un giro completo per ogni miglio. Questo impegnava un altro ingranaggio con fori lungo la circonferenza, dove si trovavano i ciottoli (tartaro), che dovevano cadere uno ad uno in una scatola. La distanza percorsa sarebbe quindi data semplicemente contando il numero di ciottoli. Se questo strumento sia mai stato costruito in quel momento è controverso. La complessità del meccanismo inizialmente non sembrava compatibile alla tecnica dell'epoca, ma dopo la scoperta e lo studio della macchina di Ancitera (un complesso planetario funzionante con alcune decine di ruote dentate) sembra confermato che i Greci e altri scienziati del tempo fossero in grado di progettare e costruire questi congegni, che altro non erano che sofisticati "calcolatori" dedicati a particolari scopi. Leonardo da Vinci in seguito ha cercato di costruirlo da solo secondo la descrizione, ma non è riuscito. Tuttavia, nel 1981 l'ingegnere Andre Sleeswyk costruì la sua replica, sostituendo i design degli ingranaggi a denti quadrati di Da Vinci con i denti triangolari e appuntiti trovati nel meccanismo di Antikythera. Con questa modifica, il contachilometri Vitruvio ha funzionato perfettamente.



Benjamin Franklin, statista statunitense e primo direttore delle poste, nel 1775 costruì un prototipo di odometro che attaccò alla sua carrozza per misurare il chilometraggio delle rotte postali.



Odometro costruito in ottone, ferro e vetro nel 1842 da Francesco Tessarolo, costruttore di strumenti scientifici e meccanico del Gabinetto di Fisica dell'Università di Padova.



Odometro a cariola realizzato in legno da Giorgio Canestrini nel 1953




Odometro in ottone del 1778 di Luca Gotardi






Odometro realizzato dai fratelli Alinari adoperato dall'Accademia del Cimento e conservato nell'Istituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze. La foto è stata scattata in occasione dell'Esposizione di Storia della Scienza tenutasi a Firenze nel 1929.



Odometro formato da una riga di ebano, sui cui bordi si osservano due lamine di avorio con scale in pollici. Lo strumento, proveniente dalle collezioni lorenesi, è firmato Dollond, ma poiché numerosi membri di questa famiglia furono attivi come costruttori tra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo, non è possibile stabilire con precisione l'identità dell'autore.




Odometro costruito in legno da John Dollond a Londra intorno al 1750.





Questo strumento, realizzato da Luigi Roverelli e Antonio Quinquernell, permetteva di misurare la distanza percorsa da una carrozza. Esso è contenuto in una cassetta di legno traforato. La catena che da essa fuoriesce era collegata eccentricamente ad una ruota del veicolo il cui movimento veniva trasmesso al meccanismo dell'odometro che azionava una coppia di lancette. Queste indicavano la distanza percorsa su una doppia scala dorata e argentata. 




Lo strumento in legno e ottone, probabilmente uscito dall'officina di Christoph e Hans Christoph Schissler, fa parte del gruppo di apparecchi che il principe Mattias de' Medici acquistò in Germania nel 1635.

Oggi l'odometro è costruito e assemblato da:

  • PCE Instruments, azienda all'avanguardia nello sviluppo tecnologico degli strumenti di misura
  • Laserliner, leader tedesco nella distribuzione di strumenti per la misurazione di precisione in diversi settori
  • G-Nestle, azienda tedesca che produce dispositivi per applicazioni interne ed esterne nel rilievo delle costruzioni
  • Stanley, marchio di utensili manuali




Nessun commento:

Posta un commento

QUANDO UNA COSA E' PROTAGONISTA DI UN ROMANZO: "LA CRUNA DELL'AGO" Ken FOLLET, La cruna dell'ago, Milano: Mondadori, 2...