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mercoledì 30 dicembre 2020

 STEP #28 - LA SINTESI FINALE

Le prime misure dirette della storia umana riguardano senza dubbio le lunghezze e i campioni di lunghezza si costruirono su basi antropomorfe confrontandoli con le dimensioni di parti del corpo umano. Nacquero cosi il braccio (l’antico cubitus dei romani), il passo (semplice o doppio), il piede, la tesa (distanza fra le punte del dito medio a braccia spalancate) e il famoso stadion dei greci che si riferiva al tratto di distanza che un uomo robusto poteva fare di corsa, ritenuto di 1000 piedi (circa 300 metri). Sono numerosi i termini latini legati alla stima di una misura; alcuni di essi sono riportati nell'abbecedario [STEP 19]. Per ovviare alle differenze fra persona e persona, le unità di misura si resero il più possibile uguali utilizzando regoli rigidi, aste e canne. Gli ingegneri e gli architetti greci e romani ebbero sempre ben presenti le difficoltà di eseguire misure di lunghezza precise e accurate [STEP 26]; le funi dovevano essere sempre in tensione e dovevano essere conservate avvolte su rulli, mentre le catene erano meno affidabili.

Gli scritti di Erone e di Vitruvio riportano l’esistenza di diversi problemi. Lo strumento più famoso dell’antichità, nato per risolvere questi problemi, è l’odometro la cui etimologia [STEP 01] allude proprio alla misura diretta del cammino percorso anche se ancora oggi si discute su quando e da chi fu inventato [STEP 09]Indipendentemente da chi lo ha inventato, l'odometro è stato ampiamente utilizzato nel tardo periodo ellenistico e dai romani contribuendo a rivoluzionare la costruzione delle strade e al florido sviluppo di varie scienze tecniche come la cartografia e l'agrimensura [STEP 04]L'odometro si inserisce tra gli strumenti topografici nella categoria di misurazione delle distanze dirette come è illustrato nella tassonomia [STEP 14]. Conoscere la precisa lunghezza del tragitto ha permesso il posizionamento delle pietre miliari lungo lo strade romane, un requisito fondamentale per un'efficiente organizzazione bellica. La misura della distanza è infatti collegata a parecchi ambiti dello sviluppo dell'uomo come si può notare nella mappa concettuale [STEP 27]. 

Scrive Erone nel suo Della Dioptra "...I nostri predecessori discussero su alcuni metodi, secondo i quali è possibile sostituire la cattiva e lenta misura della distanza per mezzo di funi e catene col far girare una ruota...". L’odometro di Erone collegava ad ogni giro della ruota un contatore con ingranaggi [STEP 03], rotelle ed indici di modo che si aveva alla fine del percorso il numero totale dei giri. Il contagiri era racchiuso in una scatola che conteneva quattro ruote dentate, ciascuna ad angolo retto rispetto alle altre, mediante le quali veniva messa in movimento la lancetta che registrava il numero dei giri. Ne è addirittura presente traccia su un francobollo [STEP 18] stampato in Grecia nel 2006. L’odometro di Vitruvio, descritto nel libro numero X [STEP 15] del De Architectura, [STEP 10] era composto da tre timpani di cui uno collegato rigidamente alla ruota, un altro mobile ma collegato ad una cassetta fissa al telaio della ruota, un terzo timpano infine era provvisto di fori, chiusi dal di sotto, in ognuno dei quali veniva inserito un piccolo sasso rotondo. Come si può apprezzare nella vista esplosa [STEP 16] durante la rotazione e dopo un certo numero di giri la chiusura del foro si apriva ed il sasso cadeva nella cassetta. Il principio fisico [STEP 05permetteva che dal numero dei sassi raccolti nella cassetta si risalisse facilmente alla lunghezza del percorso fatto.

L’odometro sparì per lungo tempo e rifece la sua comparsa con Leonardo da Vinci nella seconda metà del XV secolo in una forma che ricorda lo strumento di Vitruvio. Ne è testimone un buffo simbolo [STEP 06] dell'odometro terrestre le cui ruote dentate diventano addirittura motivo di gioco per tre nobili donne annoiate durante un lungo viaggio in carrozza. Nel XVI secolo gli odometri, insieme ai contatori, venivano usati per scopi cartografici [STEP 14], specialmente nell’Europa centrale. I primi rilevamenti vennero infatti eseguiti misurando le distanze con gli odometri e le direzioni con la bussola magnetica. Il più famoso costruttore degli ultimi anni del Cinquecento fu Christofer Schlisser [STEP 11] (1561–1626) nato ad Augsburg e vissuto a Praga cui Rodolfo II concesse nel 1583 un privilegio di dieci anni per il rilevamento e la cartografia dell'intero paese. Nel secolo successivo celebri costruttori di odometri furono gli inglesi George Adams (1750-1795) e Jesse Ramsden (1735–1800), ma in seguito, anche con il progredire della tecnologia, l‘uso di tali strumenti si fece molto saltuario come illustra il grafico storico dei termini legati allo strumento creato su Ngram Viewer [STEP 24]. 

L'odometro moderno soprannominato roadometer fu inventato nel 1847 dai pionieri Mormoni che attraversavano le pianure dal Missouri allo Utah. L'odometro era attaccato alla ruota di un carro e contava i giri della ruota mentre il carro viaggiava. Fu progettato da William Clayton e Orson Pratt. Clayton aveva stabilito che 360 giri di una ruota di un carro facessero un miglio, quindi legò uno straccio rosso alla ruota e contò i giri per tenere un registro preciso del chilometraggio percorso, come è descritto nel manuale d'uso [STEP 22].

Le prime pubblicità [STEP 13] risalgono agli ultimi anni dell'Ottocento quando Curtis Hussey Veeder brevettò negli Stati Uniti il cyclometer, un odometro per misurare la distanza percorsa da una bicicletta o da altri veicoli. Sarà uno dei primi fra i numerosi brevetti [STEP 17] successivi che trarranno vantaggio del fervente progresso della tecnologia.

Accanto agli odometri si devono nominare i podometri, o contatori di passi (Schrittzahler), che sono associati ad una sequenza di passi eseguiti da una persona come facevano i Bematisti di Alessandro Magno nell'antichità [STEP 07]. Questa tecnica dava misurazione molto approssimate della distanza tra due località.

Oggi l'odometro di derivazione classica è uno strumento di misurazione in commercio costituito da materiali [STEP 08] altamente resistenti, leggeri o pesanti che ne agevolano l'utilizzo, adatto per misurare brevi distanze su superfici piane, con una struttura simile al moderno contachilometri. il suo meccanismo è azionato manualmente dall'uomo spostandolo a passi come si può riscontrare in un immagine [STEP 02dello strumento composto da una ruota metallica montata su un lungo bastone provvisto di manico. La misura della circonferenza della ruota rappresenta la misura campione: moltiplicata per il numero dei giri fatti dà la misura della distanza percorsa. Nei più moderni vengono forniti impulsi elettrici a ogni giro di ruota seguendo una normativa [STEP 23] ben precisa. Per questo è detto anche podometro, e va distinto rispetto all'odometro dei veicoli che funziona in relazione al movimento autonomo del veicolo. 

Negli ultimi decenni una comune forma di frode consiste nel manomettere la lettura su un contachilometri e presentare il numero errato di miglia o chilometri percorsi a un potenziale acquirente; questo è spesso indicato come clocking nel Regno Unito e busting miles negli Stati Uniti. Viene fatto per far sembrare che un'auto sia stata guidata meno di quanto non sia stata realmente, e quindi aumentare il suo valore di mercato apparente. La maggior parte delle nuove auto vendute oggi utilizza contachilometri digitali che memorizzano il chilometraggio nel modulo di controllo del motore del veicolo rendendo difficile (ma non impossibile) la manipolazione elettronica del chilometraggio. Con i contachilometri meccanici, il tachimetro può essere rimosso dal cruscotto dell'auto e le cifre possono essere riavvolte come è raffigurato ironicamente in parecchi fumetti [STEP 21]. I veicoli più vecchi possono essere guidati in retromarcia per sottrarre il chilometraggio, un concetto che fornisce la premessa per una scena classica nel film commedia Ferris Bueller's Day Off [STEP 12], ma i contachilometri moderni aggiungono il chilometraggio percorso in retromarcia al totale come se guidato in avanti, riflettendo così accuratamente il vera usura totale del veicolo.

Il valore di rivendita di un veicolo è spesso fortemente influenzato dalla distanza totale mostrata sul contachilometri, tuttavia gli odometri sono intrinsecamente insicuri perché sono sotto il controllo dei loro proprietari. Molte giurisdizioni hanno scelto di emanare leggi che penalizzano le persone che si trovano a commettere frodi sul contachilometri. Negli Stati Uniti (e in molti altri paesi), i meccanici del veicolo sono anche tenuti a tenere traccia del contachilometri ogni volta che un veicolo viene riparato. Aziende come Carfax, di cui è interessante il marchio [STEP 20], utilizzano quindi questi dati per aiutare i potenziali acquirenti di auto a rilevare se si è verificato un rollback del contachilometri.


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