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lunedì 4 gennaio 2021

QUANDO UNA COSA E' PROTAGONISTA DI UN ROMANZO: "LA CRUNA DELL'AGO"



L’attacco alleato all’Europa nazista è imminente. Hitler e tutto il quartier generale tedesco vivono nella tensione e nei dubbi, non avendo informazioni su dove possa avvenire lo sbarco. Non rimane che affidarsi alle capacità dell’infallibile ed invincibile spia, “L’ago”, l’unica persona che possa impadronirsi dei segreti degli alleati. L’uomo in questione è una macchina da guerra, non ha mai fallito, non conosce sentimenti, non conosce dubbi o tentennamenti. Si infiltra in ogni situazione, in ogni nazione, sotto ogni tipo di identità. Il suo soprannome deriva dal fatto che uccide in modo silenzioso con uno stiletto, senza tradire nessun tipo di emozione. Il suo compito è ben presto delineato, deve infiltrarsi nell’isola britannica, individuare i piani dell’invasione e soprattutto mettere a fuoco il punto dello sbarco. Tutti parlano della città francese di Calais, ma in effetti ciò appare troppo scontato. Con le sue proverbiali capacità camaleontiche assume più di un’identità fino a diventare quasi invisibile ed imprendibile, una vera e propria spina nel fianco dei servizi segreti britannici che comunque lo cercano e lo aspettano tra ansia ed angoscia. 

L'ago è quell'oggetto inafferrabile della vita quotidiana così come la spia Die Nadel che riesce ad infiltrarsi in ogni situazione proprio con la precisione con cui si inserisce il filo nella cruna. L'oggetto materiale che accompagna la spia durante tutto il romanzo è lo stiletto, un'arma dalla lama molto sottile, lunga e acuminata che fino alla fine gli permette di procedere nella sua missione eliminando coloro che provavano ad ostacolarlo.

Tra omicidi spietati, inseguimenti, travestimenti, espedienti di ogni genere, la spia identifica l’area di stanziamento della gigantesca armata destinata all’invasione. Qui si rende conto della finzione in atto, si tratta di un’armata fantasma per trarre in inganno le forze tedesche e per convincere il Fuhrer dello sbarco a Calais. Terminata la missione si convince di tornare in patria e si accorda per l’imbarco segreto in un sommergibile tedesco. Inseguito dai servizi segreti inglesi riesce, durante una tempesta terribile, ad impadronirsi di un’imbarcazione ma viene travolto dalle acque prima di giungere all’U-boat. Naufraga nell’isola della tempesta abitata da una famiglia e dal guardiano del faro. Viene ospitato da Lucy e suo marito David, paralizzato ed ex pilota della Raf. Nel breve soggiorno sull’isola cerca di mettersi in contatto con il suo comando, uccide l’avvistatore del faro e poi, in una colluttazione, anche David che aveva intuito la sua vera identità. Alla scoperta del cadavere del marito viene alla luce il coraggio di Lucy che rappresenta la vera svolta dell’emozionante vicenda. Abbandonando con fatica l’attrazione per il naufrago, che l’aveva colpita fin dal primo momento, la ragazza capisce la crudeltà dell’uomo e l’importanza di fermarlo. Non sono in gioco solo aspetti personali ma la salvaguardia dell’intera nazione se non addirittura l’esito del conflitto mondiale.

A questo punto “L’ago”, per la prima volta in vita sua, tentenna, più di una volta risparmia Lucy e suo figlio non riuscendo ad ucciderli, quello che era un robot infallibile si fa prendere da sentimenti ed emozioni umane.




mercoledì 30 dicembre 2020

 STEP #28 - LA SINTESI FINALE

Le prime misure dirette della storia umana riguardano senza dubbio le lunghezze e i campioni di lunghezza si costruirono su basi antropomorfe confrontandoli con le dimensioni di parti del corpo umano. Nacquero cosi il braccio (l’antico cubitus dei romani), il passo (semplice o doppio), il piede, la tesa (distanza fra le punte del dito medio a braccia spalancate) e il famoso stadion dei greci che si riferiva al tratto di distanza che un uomo robusto poteva fare di corsa, ritenuto di 1000 piedi (circa 300 metri). Sono numerosi i termini latini legati alla stima di una misura; alcuni di essi sono riportati nell'abbecedario [STEP 19]. Per ovviare alle differenze fra persona e persona, le unità di misura si resero il più possibile uguali utilizzando regoli rigidi, aste e canne. Gli ingegneri e gli architetti greci e romani ebbero sempre ben presenti le difficoltà di eseguire misure di lunghezza precise e accurate [STEP 26]; le funi dovevano essere sempre in tensione e dovevano essere conservate avvolte su rulli, mentre le catene erano meno affidabili.

Gli scritti di Erone e di Vitruvio riportano l’esistenza di diversi problemi. Lo strumento più famoso dell’antichità, nato per risolvere questi problemi, è l’odometro la cui etimologia [STEP 01] allude proprio alla misura diretta del cammino percorso anche se ancora oggi si discute su quando e da chi fu inventato [STEP 09]Indipendentemente da chi lo ha inventato, l'odometro è stato ampiamente utilizzato nel tardo periodo ellenistico e dai romani contribuendo a rivoluzionare la costruzione delle strade e al florido sviluppo di varie scienze tecniche come la cartografia e l'agrimensura [STEP 04]L'odometro si inserisce tra gli strumenti topografici nella categoria di misurazione delle distanze dirette come è illustrato nella tassonomia [STEP 14]. Conoscere la precisa lunghezza del tragitto ha permesso il posizionamento delle pietre miliari lungo lo strade romane, un requisito fondamentale per un'efficiente organizzazione bellica. La misura della distanza è infatti collegata a parecchi ambiti dello sviluppo dell'uomo come si può notare nella mappa concettuale [STEP 27]. 

Scrive Erone nel suo Della Dioptra "...I nostri predecessori discussero su alcuni metodi, secondo i quali è possibile sostituire la cattiva e lenta misura della distanza per mezzo di funi e catene col far girare una ruota...". L’odometro di Erone collegava ad ogni giro della ruota un contatore con ingranaggi [STEP 03], rotelle ed indici di modo che si aveva alla fine del percorso il numero totale dei giri. Il contagiri era racchiuso in una scatola che conteneva quattro ruote dentate, ciascuna ad angolo retto rispetto alle altre, mediante le quali veniva messa in movimento la lancetta che registrava il numero dei giri. Ne è addirittura presente traccia su un francobollo [STEP 18] stampato in Grecia nel 2006. L’odometro di Vitruvio, descritto nel libro numero X [STEP 15] del De Architectura, [STEP 10] era composto da tre timpani di cui uno collegato rigidamente alla ruota, un altro mobile ma collegato ad una cassetta fissa al telaio della ruota, un terzo timpano infine era provvisto di fori, chiusi dal di sotto, in ognuno dei quali veniva inserito un piccolo sasso rotondo. Come si può apprezzare nella vista esplosa [STEP 16] durante la rotazione e dopo un certo numero di giri la chiusura del foro si apriva ed il sasso cadeva nella cassetta. Il principio fisico [STEP 05permetteva che dal numero dei sassi raccolti nella cassetta si risalisse facilmente alla lunghezza del percorso fatto.

L’odometro sparì per lungo tempo e rifece la sua comparsa con Leonardo da Vinci nella seconda metà del XV secolo in una forma che ricorda lo strumento di Vitruvio. Ne è testimone un buffo simbolo [STEP 06] dell'odometro terrestre le cui ruote dentate diventano addirittura motivo di gioco per tre nobili donne annoiate durante un lungo viaggio in carrozza. Nel XVI secolo gli odometri, insieme ai contatori, venivano usati per scopi cartografici [STEP 14], specialmente nell’Europa centrale. I primi rilevamenti vennero infatti eseguiti misurando le distanze con gli odometri e le direzioni con la bussola magnetica. Il più famoso costruttore degli ultimi anni del Cinquecento fu Christofer Schlisser [STEP 11] (1561–1626) nato ad Augsburg e vissuto a Praga cui Rodolfo II concesse nel 1583 un privilegio di dieci anni per il rilevamento e la cartografia dell'intero paese. Nel secolo successivo celebri costruttori di odometri furono gli inglesi George Adams (1750-1795) e Jesse Ramsden (1735–1800), ma in seguito, anche con il progredire della tecnologia, l‘uso di tali strumenti si fece molto saltuario come illustra il grafico storico dei termini legati allo strumento creato su Ngram Viewer [STEP 24]. 

L'odometro moderno soprannominato roadometer fu inventato nel 1847 dai pionieri Mormoni che attraversavano le pianure dal Missouri allo Utah. L'odometro era attaccato alla ruota di un carro e contava i giri della ruota mentre il carro viaggiava. Fu progettato da William Clayton e Orson Pratt. Clayton aveva stabilito che 360 giri di una ruota di un carro facessero un miglio, quindi legò uno straccio rosso alla ruota e contò i giri per tenere un registro preciso del chilometraggio percorso, come è descritto nel manuale d'uso [STEP 22].

Le prime pubblicità [STEP 13] risalgono agli ultimi anni dell'Ottocento quando Curtis Hussey Veeder brevettò negli Stati Uniti il cyclometer, un odometro per misurare la distanza percorsa da una bicicletta o da altri veicoli. Sarà uno dei primi fra i numerosi brevetti [STEP 17] successivi che trarranno vantaggio del fervente progresso della tecnologia.

Accanto agli odometri si devono nominare i podometri, o contatori di passi (Schrittzahler), che sono associati ad una sequenza di passi eseguiti da una persona come facevano i Bematisti di Alessandro Magno nell'antichità [STEP 07]. Questa tecnica dava misurazione molto approssimate della distanza tra due località.

Oggi l'odometro di derivazione classica è uno strumento di misurazione in commercio costituito da materiali [STEP 08] altamente resistenti, leggeri o pesanti che ne agevolano l'utilizzo, adatto per misurare brevi distanze su superfici piane, con una struttura simile al moderno contachilometri. il suo meccanismo è azionato manualmente dall'uomo spostandolo a passi come si può riscontrare in un immagine [STEP 02dello strumento composto da una ruota metallica montata su un lungo bastone provvisto di manico. La misura della circonferenza della ruota rappresenta la misura campione: moltiplicata per il numero dei giri fatti dà la misura della distanza percorsa. Nei più moderni vengono forniti impulsi elettrici a ogni giro di ruota seguendo una normativa [STEP 23] ben precisa. Per questo è detto anche podometro, e va distinto rispetto all'odometro dei veicoli che funziona in relazione al movimento autonomo del veicolo. 

Negli ultimi decenni una comune forma di frode consiste nel manomettere la lettura su un contachilometri e presentare il numero errato di miglia o chilometri percorsi a un potenziale acquirente; questo è spesso indicato come clocking nel Regno Unito e busting miles negli Stati Uniti. Viene fatto per far sembrare che un'auto sia stata guidata meno di quanto non sia stata realmente, e quindi aumentare il suo valore di mercato apparente. La maggior parte delle nuove auto vendute oggi utilizza contachilometri digitali che memorizzano il chilometraggio nel modulo di controllo del motore del veicolo rendendo difficile (ma non impossibile) la manipolazione elettronica del chilometraggio. Con i contachilometri meccanici, il tachimetro può essere rimosso dal cruscotto dell'auto e le cifre possono essere riavvolte come è raffigurato ironicamente in parecchi fumetti [STEP 21]. I veicoli più vecchi possono essere guidati in retromarcia per sottrarre il chilometraggio, un concetto che fornisce la premessa per una scena classica nel film commedia Ferris Bueller's Day Off [STEP 12], ma i contachilometri moderni aggiungono il chilometraggio percorso in retromarcia al totale come se guidato in avanti, riflettendo così accuratamente il vera usura totale del veicolo.

Il valore di rivendita di un veicolo è spesso fortemente influenzato dalla distanza totale mostrata sul contachilometri, tuttavia gli odometri sono intrinsecamente insicuri perché sono sotto il controllo dei loro proprietari. Molte giurisdizioni hanno scelto di emanare leggi che penalizzano le persone che si trovano a commettere frodi sul contachilometri. Negli Stati Uniti (e in molti altri paesi), i meccanici del veicolo sono anche tenuti a tenere traccia del contachilometri ogni volta che un veicolo viene riparato. Aziende come Carfax, di cui è interessante il marchio [STEP 20], utilizzano quindi questi dati per aiutare i potenziali acquirenti di auto a rilevare se si è verificato un rollback del contachilometri.


lunedì 21 dicembre 2020

 STEP #26 - L'ODOMETRO NELLA CHIMICA

La chimica è una scienza esatta il cui sviluppo si è basato su accurate misurazioni delle proprietà della materia e su attente osservazioni dei cambiamenti in queste proprietà. Le misurazioni in chimica devono essere accurate e precise.

Una misurazione accurata è quella che si avvicina al valore effettivo della proprietà misurata. La precisione di una misurazione dipende invece dalla calibrazione dello strumento utilizzato per effettuare la misurazione. Ad esempio per misurare accuratamente la distanza tra due città guidando da una all'altra occorre che il contachilometri dell'auto legga 1,00 km per ogni chilometro percorso. Se legge solo 0,95 km per ogni chilometro percorso, la precisione della misurazione sarà ridotta.

Accuratezza e precisione:

  •  misurazioni accurate sono vicine al valore reale
  •  misurazioni precise sono vicine una all'altra




Una misurazione precisa è quella che può essere riprodotta. Ad esempio la distanza in auto tra Detroit e Chicago è di 493 km. Un contachilometri preciso che legge 1,00 km per ogni chilometro percorso, misura la distanza tra queste due città come 493 km. Tuttavia, un contachilometri che segna 1,00 km per ogni 0,95 km percorsi misurerà la distanza Detroit Chicago come 519 km. La lettura del contachilometri è precisa perchè può essere riprodotta di volta in volta. Tuttavia, non è preciso perchè il contachilometri stesso non è calibrato correttamente. Notare che l'accuratezza richiede precisione, ma la precisione non garantisce l'accuratezza.


Un altro aspetto che lega l'odometro alla chimica riguarda le molteplici evoluzioni che la ruota ha attraversato nel corso della storia, dal processo di vulcanizzazione della Goodyear che permise di realizzare ruote in gomma fino alle innovazioni che hanno consentito la realizzazione della ruota in plastica o in materiali sintetici. 

Charles Goodyear non è, come si potrebbe pensare, il fondatore della Goodyear (azienda nata molti anni dopo la sua morte e chiamata così semplicemente in suo onore) ma è l’uomo che, piuttosto casualmente, ha scoperto il processo di vulcanizzazione della gomma, procedimento chimico che ancora oggi viene utilizzato per la produzione degli pneumatici. L’aggiunta di polvere di magnesio aumenta leggermente la resistenza della gomma che però continua ad essere troppo appiccicosa. Il mix viene quindi messo a bollire in una miscela di acqua e ossido di calcio: il materiale si indurisce ma è ancora troppo soggetto agli agenti esterni. 

Reazione di vulcanizzazione a partire da poliisoprene e zolfo


Dopo anni di esperimenti Goodyear riesce a rendere la gomma elastica e resistente al tempo stesso in un modo del tutto casuale: mentre sta mescolando gomma liquefatta e zolfo rovescia per sbaglio parte di questa soluzione su una stufa rovente. Una volta raffreddata la sostanza si rivela morbida ma anche robusta: nasce la vulcanizzazione, procedimento ancora oggi utilizzato per la produzione di pneumatici e di oggetti in gomma.

Questo lungo percorso ci porta fino ai giorni nostri, dove possiamo scegliere tra supporti in acciaio, in plastica, in acciaio inox, in alluminio, in zama. Che a loro volta possono essere abbinati a ruote in metallo, in metallo con rivestimento in gomma, in poliuretano, in plastica o pneumatiche con nuclei in metallo.


lunedì 14 dicembre 2020

 STEP #25 - COSE PERSONALI

L'oggetto di memoria del mio passato è questo pallone da pallavolo che mi ha accompagnata in palestra per tre allenamenti a settimana da quando avevo 8 anni. Ogni tanto mi chiedo quante ore della mia vita io abbia passato dietro a quel pallone, a cercare di perfezionare i colpi con il movimento più adatto fino a gioire di soddisfazione.




Lo strumento del mio fare quotidiano invece è costituito dalla mia bicicletta che soprattutto durante quest'anno pandemico è protagonista indiscussa dei miei spostamenti sulle ciclabili torinesi. Non solo spostamenti dovuti a impegni e necessità ma questa bicicletta è anche fondamentale quale motivo di svago personale su per le strade collinari che portano al colle della Maddalena.




Un oggetto feticcio è questo mappamondo che conservo sulla scrivania e che ogni volta mi proietta in un futuro in cui auspico di continuare a scoprire il mondo viaggiando così come ho fatto per questi 21 anni di vita. La curiosità verso nuove culture e tradizioni credo sia la chiave di lettura del mondo vario di cui siamo cittadini. 




sabato 28 novembre 2020

 STEP #24 - LE PAROLA ODOMETRO NELLA STORIA




Inserendo in italiano i tre termini appartenenti allo stesso campo semantico odometro (linea blu), contachilometri (linea rossa) e tachimetro (linea verde) in un intervallo di tempo che corre dal 1800 ad oggi si notano curiosi cambiamenti. Nei primi anni del 1800 dove il mezzo di trasporto più diffuso era la carrozza si nota la presenza della parola odometro applicato quindi alle sue ruote. Ci si può chiedere però a cosa sia dovuto un pari utilizzo della parola tachimetro visto che le automobili non erano ancora in circolazione. Era però utilizzato sulle prime locomotive dell'Ottocento. Con il crescente sviluppo dell'industria automobilistica nel corso del Novecento si nota un uso quasi nullo del termine odometro a favore di contachilometri e tachimetro rispettivamente per contare i chilometri percorsi e per misurare la velocità istantanea di qualsiasi mezzo di trasporto terrestre.





In inglese osservando dal 1800 ad oggi i termini odometer (linea blu), speedometer (linea rossa) e velocimeter (linea verde) si osserva un picco per lo speedometer (il tachimetro) che, ormai universalmente montato sui veicoli a motore, ha iniziato ad essere disponibile come optional all'inizio del XX secolo e come equipaggiamento standard dal 1910 circa in poi. Il tachimetro elettrico fu inventato dal croato Josip Belušić nel 1888 e originariamente era chiamato velocimetro. 
Nel 1903 Arthur P. e Charles H. Warner, due fratelli di Beloit, Wisconsin, introdussero il loro Auto-meter brevettato. L'Auto-Meter utilizzava un magnete collegato a un albero rotante per indurre un'attrazione magnetica su un sottile disco di metallo. La misurazione di questo tiro ha fornito misurazioni accurate delle informazioni sulla distanza e sulla velocità agli automobilisti in un unico strumento. I Warner vendettero la loro azienda nel 1912 alla Stewart & Clark Company di Chicago. La nuova azienda è stata ribattezzata Stewart-Warner Corporation. Nel 1925, i contachilometri Stewart-Warner erano l'equipaggiamento standard sulla stragrande maggioranza delle automobili e motociclette prodotte negli Stati Uniti.

All'inizio degli anni 2000, gli odometri meccanici sarebbero stati gradualmente eliminati dalle auto dei principali produttori. La Pontiac Grand Prix è stata l'ultima auto GM venduta negli Stati Uniti a offrire un contachilometri meccanico nel 2003, mentre la Ford Crown Victoria e la Mercury Grand Marquis di fabbricazione canadese sono state le ultime Ford vendute con uno nel 2005.

lunedì 23 novembre 2020

 STEP #23 - LA NORMATIVA


Allegato alla UNI CEI 70031, novembre 2011

Nel capitolo 2.4.2 relativo agli strumenti inerziali a pagina 22 viene citato l'odometro che, fornendo degli impulsi, consente di calcolare una lunghezza essendo noti gli impulsi per ogni giro di ruota.


Visirun è un software per la gestione delle flotte aziendali che utilizza la geolocalizzazione satellitare per conoscere in tempo reale la posizione dei mezzi. Si può visualizzare su mappa lo storico dei percorsi di ciascun veicolo con il calcolo dei chilometri, dei tempi di percorrenza e il valore dell'odometro. Gli allarmi personalizzabili aiutano a gestire situazioni sospette o di emergenza fino alla prevenzione di furti. Visirun è infatti un sistema di antifurto certificato CEI 95/56 e ECE R116.


Cyclette BRX_EASY TOORX

Cyclette dotata di sellino ampio e regolabile che permette di allenarsi in tutta comodità. Inoltre è presente una coppia di pedivelle per una pedalata fluida e scorrevole. Il display visualizza tutti i dati dell'allenamento in corso come pulsazioni, velocità, calorie e odometro (km percorsi totali). Avviene anche la rilevazione cardiaca impugnando i sensori hand pulse, presenti sui manubri della cylette. Il peso imballo di 27 kg ha la conformità alla normativa DIN EN 957.


Schmtiz Cargobull è una compagnia di veicoli per i trasporti general cargo con robustezza strutturale certificata a norma DIN EN 12642, certificato di sicurezza del carino a norma DIN EN 12642 e flessibile sistema di fissaggio del carico collaudato a norma DIN EN 12642. Tra le caratteristiche del veicolo è inserito anche l'odometro.





QUANDO UNA COSA E' PROTAGONISTA DI UN ROMANZO: "LA CRUNA DELL'AGO" Ken FOLLET, La cruna dell'ago, Milano: Mondadori, 2...