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lunedì 19 ottobre 2020

STEP #04 - LA SCIENZA DELL'ODOMETRO

Nel libro X, capitolo 9, del "De Architectura", Vitruvio descrive due versioni dell'odometro. Una versione è destinata alla misurazione di distanze terrestri ed è azionata da una delle due ruote posteriori di una carrozza a quattro ruote, una raeda. L'altra, una versione marina, è azionata da una ruota a pale montata a bordo di una nave. 

La cultura romana conobbe infatti un grande rigoglio di tecniche di vario tipo. Grazie all’invenzione dell’odometro, strumento atto a misurare le distanze percorse, i Romani si distinsero nei seguenti campi della tecnica: la cartografia, l’agrimensura (chiamata anche “gromatica” da groma, lo strumento utilizzato per la misurazione del terreno) e la misurazione delle distanze (anche in mare) che assunsero spesso il ruolo di arti liberali, in quanto connesse con la geometria. Il sistema postale ad esempio, abbastanza sviluppato, si basava anch’esso su queste scienze.




L'odometro si inserisce anche tra gli strumenti topografici. La topografia è la scienza che insegna a rappresentare minutamente sulla carta una piccola regione di territorio, cioè a formarne il disegno o carta topografica; e poiché sarebbe impossibile rappresentare sulla carta in vera grandezza la detta estensione, il disegno topografico è una figura simile a quella del terreno in un dato rapporto o scala. La topografia è scienza antichissima che è andata assumendo nel corso dei secoli caratteri sempre più rigorosi; anche i suoi strumenti sono stati perfezionati, a partire dai manufatti delle antiche civiltà, fino ad assumere l’attuale perfezione e sensibilità delle misure. Molti di questi strumenti erano di derivazione greca e romana ed anche più antica, egizia o fenicia. Di taluni di essi per lungo tempo se ne è persa la traccia e sono stati riscoperti in tempi successivi. Altri strumenti come il filo a piombo, le aste ed i regoli, i nastri misuratori, le rotelle e le bindelle, i compassi ed i rapportatori, gli archipendoli e le livelle a bolla d’aria sono sempre stati di uso comune tra i carpentieri e gli artigiani e, in forma più perfezionata, tra gli architetti, i geometri ed i topografi.


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